Dai solo immagini, ombra senza volto, nel grigio sei chiuso
non nasce da te altro che parvenza
M.M.
La dinamica relazionale del narcisista maligno o dello psicopatico è tesa all’imprigionamento emotivo ed, a volte, fisico, della preda. La mente perversa di tale soggetto è un circuito fisso che ha, quale unico preminente obiettivo, quello di soddisfare se stesso a qualsiasi costo. Differentemente da quanto accade agli altri esseri umani, tuttavia, soddisfare se stesso, per lo psicopatico, significa, innanzitutto, ottenere appagamento immediato attraverso la conquista di ciò ( sia una persona o un bene materiale, una vendetta o un perverso divertimento o l’adrenalina del rischio) che vuole nell’attimo presente, proprio perché uno dei tratti salienti del disturbo è l’impulsività “ lo voglio ora, subito, costi quel che costi devo averlo”. Ancora, per lo psicopatico, soddisfare se stesso significa detenere il potere assoluto, vincere la noia, e piegare ogni situazione, ogni persona, ogni animale al proprio controllo al fine di utilizzarli e conseguire il risultato sperato. La paura o la sofferenza altrui non sono comprese e sentite poiché il disturbo di cui è affetto ha, tra i principali segni distintivi, la mancanza di empatia, l’assenza di coscienza morale, ossia la mancanza di quella innata qualità umana che consente, da un lato, di immedesimarsi nel dolore e nelle aspettative altrui, impedendo di recare danno senza provare un senso di colpa ed un dispiacere e, dall’altro, di riflettere prima di compiere le azioni illecite o malvagie al fine di evitare le conseguenze e/o punizioni ( essere lasciati dal partner, andare in carcere). Ecco, lo psicopatico ha questa parte di cervello inattiva e pertanto è incapace di frenarsi. Lo psicopatico, a differenza di altri soggetti malati, come lo psicotico o lo schizofrenico, non soffre e non manca, però, di capacità di discernimento e lucidità, non ha deliri, anzi, al contrario, la sua razionalità, la capacità cognitiva sono perfettamente funzionanti tanto che, osservato dall’esterno, egli appare capace, intelligente, socievole ed affascinante. Ma c’è di più. Al narcisista maligno piace provocare dolore e paura giacché in tal modo ha la prova della sottomissione e del controllo sull’altro e conseguentemente del potere che possiede. A ciò si aggiunga che questi predatori umani sono solitamente perversi ed amano stravolgere le loro vittime portandole a compiere o subire atti che sporcano le loro qualità umane.
Il labirinto nel quale trascinano in poco tempo la preda ha una porta di ingresso ( e fortunatamente una di uscita) e per indurre la vittima a varcarla egli deve necessariamente stordirla, ingannarla, persuaderla, anestetizzarla, incantarla. A tale scopo, l’inizio di una relazione, sentimentale, sessuale, professionale, amicale, familiare, sarà sempre contraddistinta dal quel fenomeno che comunemente viene denominato love bombing.
Ciò che, a parere mio, non viene correttamente spiegato è che il love bombing non è sempre e necessariamente un bombardamento amoroso intriso di poesie, fiori, gioielli, romanticherie, frasette mielose, ma al contrario, e coerentemente con ciò che contraddistingue lo psicopatico, il love bombing è un sistema di comportamenti camaleontici e di gesti che egli adatta al contesto ed al vissuto della preda.
Le vittime dei predatori sono in massima parte persone empatiche, ricche di qualità, spesso di bell’aspetto o di buona posizione sociale, disponibili, a volte con un irrisolto senso di onnipotenza infantile che le induce a ritenere di poter sopportare tutto e di saper aggiustare le cose. In più, esse hanno o una visione ingenua dell’amore e degli esseri umani o una inconscia idea di non meritare molto; esse credono di non poter ambire al conseguimento di un livello elevato o superiore di qualità di vita.
Ancora, la vittima, nel momento in cui viene scelta, sovente si trova in una fase delicata della propria vita, sola e spesso reduce da una esperienza negativa ( lutto, separazione, malattia, difficoltà economica). D’altra parte, il narcisista maligno, come ogni predatore, sceglie la preda più appetibile ma che corre ai lati del branco, in posizione di isolamento e quindi di maggiore vulnerabilità. Anche nel mondo animale, il predatore approfitta di questo stato di cose per isolare ancora di più la preda staccandola dai propri simili e spingendola verso un luogo in cui, rimasti soli, può fermarla e sbranarla.
Il narcisista perverso e lo psicopatico, dopo un esame veloce e sorprendentemente accurato della vittima, inizia la fase del love bombing attraverso cui ella, ignara, sarà trascinata dentro la sua prigione, dalla quale potrà anche non uscire viva.
Il love bombing è realizzato a seconda di due parametri: il valore assegnato alla preda ( se sia di serie A, B, C, D) e la personalità della preda stessa.
PREDA DI SERIE C o D
La preda di serie C o D può essere l’amante occasionale, la donna/uomo incontrati in chat, la prostituta, il collega di pari livello o di livello inferiore. Il love bombing in questi casi sarà minimo, basato su sms o contatti che, solo per un breve periodo ed eccezionalmente, saranno tesi a lodare la persona o esaltare il rapporto. La maschera, in questa ipotesi, è tenuta su a fatica e le falle sono ben visibili. La presenza del predatore si fa presto sporadica, frettolose le interazioni, frequenti i silenzi e le sparizioni, raramente intervallate da scuse ridicole e manifestazioni di interesse. In particolare nelle relazioni sessuali, in questa ipotesi, lo psicopatico si mostra subito perverso e volgare.
PREDA DI SERIE A o B
Il predatore, in questo caso, mette in atto un love bombing più accurato e duraturo. Come ho accennato, il love bombing non è sempre lo stesso, ma cambia adattandosi ai punti deboli della preda che, nella prima fase, saranno apparentemente presi in cura e successivamente, dopo che la fase dello sfruttamento sarà terminato, saranno colpiti, allargati, bombardati in modo da disintegrare l’identità della vittima.
Pertanto, una persona che, inconsciamente o consciamente, avesse insicurezze sotto il profilo fisico o sessuale, sarà oggetto di complimenti e rassicurazioni, manifestazioni continue di eccitazione sessuale fino a che comincerà a credere di essere bella, desiderabile, amata e si sentirà come nessuno l’aveva mai fatta sentire prima: è a questo punto che la preda insicura muove il passo che la condurrà a varcare la soglia del labirinto.
Diversamente, una preda sicura della propria femminilità ma accudente e crocerossina, riceverà certamente complimenti sul proprio aspetto ma il love bombing non si incentrerà su questo, si estrinsecherà in altre sottili modalità: lo psicopatico si atteggerà a vittima del passato, dell’infanzia, del destino avverso, del proprio brutto carattere, si atteggerà, insomma, a vittima fragile, bisognosa di essere supportata, spronata, sostenuta, compresa, amata e …sempre perdonata. Pertanto, la fase del love bombing comporterà incessanti telefonate e messaggi, richiesta di consigli, sfoghi continui sull’ex partner che gli ha rovinato la vita o sul superiore che non riconosce i meriti professionali, sulla madre che mai lo ha amato e vi farà sentire al centro dell’universo, sembrerà dirle: “ nelle tue mani c’è la chiave che apre lo scrigno della mia vita”. La crocerossina, sinora silente, nascosta tra le pieghe dell’anima della preda, balzerà impavida sull’attenti e si dichiarerà pronta a sfidare l’universo pur di aiutare il parassita che le si è attaccato addosso: eccoci dinanzi al cancerogeno “io ti salverò”. E’ a questo punto che la preda crocerossina muove il passo che la condurrà a varcare la soglia del labirinto. Ne è un esempio il sistema che Ted Bundy, uno dei serial-killer più violenti che stuprò, torturò ed uccise brutalmente oltre 35 donne, utilizzava per adescarle. Uomo di bell’aspetto, rassicurante, ben vestito e gentile, si avvicinava alla sue vittime, fingendosi disabile o con un arto ingessato, appariva così alle sue vittime innocuo e bisognoso di un passaggio o di aiuto. Conquistata la fiducia, le massacrava senza pietà.
La preda insicura del proprio valore intellettuale o professionale, sarà incentivata attraverso gettate di considerazione, promesse di carriera, stimoli a lanciarsi in imprese imprenditoriali per poi,nella seconda fase, essere svilita, ridicolizzata.
Il concetto chiave del love bombing è : “intercetto il punto debole, fingo di trasformarlo in un punto forte, creo nella vittima gratitudine, senso di essere finalmente coadiuvata nel chiudere vecchie falle, induco la vittima a fidarsi ciecamente e ad abbassare le difese, le chiudo gli occhi tanto che non veda più le crepe del mio essere, la faccio entrare nel labirinto-prigione”. Una volta entrata, la vittima sarà torturata con il gioco del “ do-tolgo ”, cioè l’alternanza di comportamenti tipici del primo love bombing con comportamenti opposti.
ANTI LOVE BOMBING
Durante la fase di tortura, precedente lo scarto finale, lo psicopatico, al fine di paralizzare la vittima e di impedirle di fuggire, adotta il sistema dell’ANTI LOVE BOMBING, cioé, in linea col suo essere perverso (la parola perverso deriva dal latino perversus : rovesciato, capovolto), capovolge, rovescia il sistema di atteggiamenti, parole, modalità che aveva utilizzato con il love bombing e, colpendo proprio gli stessi punti deboli che, mediante il love bombing, aveva dato la sembianza di voler nutrire e colmare, sistematicamente e spietatamente inizia a colpirli, aggravando ancor di più le debolezze iniziali della preda.
E’ un disegno perfetto, lucidamente applicato.
Chiunque incontri uno psicopatico è esposto ad altissimi rischi di diventare la sua vittima.
Non è la preda a fare lo psicopatico ma è lo psicopatico a fare la preda.
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