La sofferenza e la rabbia conseguente alla scoperta della truffa emotiva e della violazione della propria intimità non vanno sprecate se si riesce a trasformarle in un’occasione di maturazione e di crescita personale. Ovviamente è un percorso molto lento e di non di facile attuazione e prima di poterne davvero cogliere i frutti è necessaria l’elaborazione del lutto, prima razionale e poi emotivo, nonché la metabolizzazione del trauma e la guarigione di ferite profonde.
Cambiare il significato del dolore e trasformarlo in un motivo di crescita è l’unico modo che abbiamo a disposizione per attribuire valore positivo a un incontro sbagliato e il più efficace rimedio per tornare in possesso dell’autostima e ripartire con un nuovo corso della propria esistenza. Aiutare gli altri, grazie alle proprie competenze, può offrire una forza inimmaginabile ed è in grado di riportare “a livello” il proprio rifornimento energetico, prosciugato e azzerato da mesi e anni di relazione patologica e sofferta.
Un esempio lo ha fornito nel corso della presentazione di Relazioni pericolose l’Avv. Marina Marconato, intervenuta sia in veste di legale sia di ex vittima. Il mio vissuto a contatto con un soggetto disturbato e pericoloso e l’incontro con il blog – ha sostenuto l’Avv. Marconato- hanno rappresentato una trasformazione tanto che oggi, attraverso le mie competenze professionali ed il mio vissuto, fornisco supporto morale e giuridico a chi ancora lotta per sottrarsi al proprio aguzzino. Bisogna risvegliare la coscienza di tutti per contrastare la violenza psicologica, preludio, molto frequentemente, di quella fisica. Bisogna sensibilizzare le istituzioni, gli operatori sociali, gli avvocati e i giudici perché venga garantita la tutela alle vittime e perché sia resa loro giustizia. Bisogna che sia data voce ai minori perché sia ascoltato e garantito il loro diritto a non frequentare il genitore abusante. Le donne tuttavia devono acquisire consapevolezza nel riconoscere l’abuso morale e la manipolazione prima che si trasformino in violenza fisica e devono denunciare. Purtroppo, molto spesso tengono nascosti entro le mura domestiche anni di abusi morali, insulti, critiche sprezzanti, tradimenti seriali, maltrattamenti psicologici, fisici e sessuali e cercano aiuto quando la situazione è molto compromessa, quando fermare l’aggressore è come fermare un tir in corsa, come disinnescare una bomba ad orologeria negli ultimi secondi prima della deflagrazione. L’informazione è cultura, la cultura è libertà e spesso salvezza. Edifichiamo un ponte solido su cui la vittima in fuga possa camminare per allontanarsi dal suo carnefice, ponendosi al sicuro.
https://relazionipericoloseblog.com/2017/03/13/sofferenza-e-crescita-personale/
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