Addio finale al narcisista perverso

Eppure sei morto senza fare rumore.
Lo sai ? Avrei voluto invecchiare con te.
Avrei voluto salutarti guardandoti negli occhi.
Immaginavo le nostre mani intrecciate e le dita impazzite nello stringersi per l’ultima volta . Avrei voluto annegare il mio sguardo nel tuo ed accarezzare i confini del tuo volto e scoprire che il tuo volto non ha confini.

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Eppure sei morto senza fare rumore”   M.M.

Eppure sei morto senza fare rumore.
Lo sai ? Avrei voluto invecchiare con te.
Avrei voluto salutarti guardandoti negli occhi.
Immaginavo le nostre mani intrecciate e le dita impazzite nello stringersi per l’ultima volta. Avrei voluto annegare il mio sguardo nel tuo ed accarezzare i confini del tuo volto e scoprire che il tuo volto non ha confini.
Che piega avrà il tuo sorriso fra vent’anni ? Non lo saprò mai e tu non sentirai più il suono della mia voce .
Avevo immaginato che tutto questo sarebbe stato dilaniante anche per te.
Ma poi, ho dovuto arrendermi alla verità.
Tu non sei chi mi avevi fatto credere di essere, tu non hai un volto buono ne’ un cuore buono, tu non soffri se non per te stesso e per un tempo che vale un battito di ciglia.
A ben vedere, sei invece colui che ha sistematicamente infilato la lama proprio nel punto più sottile della mia anima. Ricordi ? Te lo avevo spiegato, poi gridato ed infine ti avevo supplicato :”non in quel punto, se devi colpire, colpisci un po’ più giù o un po’ più su, ma non sfiorare quel punto”.
Eri talmente bravo a scusarti ed a promettere che mai più avresti squarciato le fessure delle mie fragilità, che io ti ho creduto una, due, tre, mille e mille volte. Ma tu squarciavi e promettevi, promettevi e squarciavi sempre di più.
Ti volevo proteggere da qualcosa che ti rendeva nero, ti volevo insegnare ad amare.
Ed invece, tu mi distruggevi e tutto sommato era questo che ti dava forza.
Io mi ero fidata di te, mi ero fidata di te.
Io mi ero fidata quando sembrava avessi trovato in me la ricchezza ed il ristoro, la passione ed il tuo futuro.
Io mi ero fidata di te quando riempivi la mia testa di parole grandi pronunciate con una voce che tremava e gli occhi umidi.
Io mi ero fidata di te quando mi facevi credere che non potessi perdermi.
Io mi ero fidata di te anche quando nascondevi nel tuo abbraccio un coltello invisibile ed accoltellavi la mia schiena nuda , mi fidavo di te che rimanevi avvinghiato a me e mi fissavi, godendoti la scena dei miei occhi spalancati sulla tua pugnalata traditrice e mi osservavi vittorioso mentre ti scivolavo tra le braccia piegata dal dolore dello squarcio.
Mi sono fidata di te mentre quindi cadevo in ginocchio sulla mia nudità ed il tuo silenzio di fuggitivo crudele mi regalava l’ultimo atto della tua opera teatrale.
Adesso so che sei soltanto molto disturbato, quelli come te li chiamano psicopatici. Adesso lo so che sei maligno e perverso e che la tua vita e’ un castello di carta, e ‘ un insieme di violenza distruzione fallimenti e morte.
So che tutto ti attraversa senza lasciare traccia, non hai lacrime vere, non conosci il dolore, non hai ricordi, non hai sogni, non conosci la gioia, non comprendi l’amore.
Sei un bravo mimo, ma questo non basta per renderti un essere umano. E di sicuro non e’ sufficiente perché tu abbia il privilegio di avermi accanto.
Per questa ragione, salutarti, guardandoti, non ha più importanza: non c’è nulla da vedere nei tuoi occhi .
Nulla e’ autentico in te, sei come una immagine proiettata sulla tela : se sono distante e ti guardo, sembri vero ma se mi avvicino, se cerco la tua mano, io non ti afferro, tu svanisci, dissolto in mille frammenti, come fotoni multicolori privi di sostanza, di carne, di sangue e di calore.
Non ho più bisogno di dirti queste cose e neppure di dimostrati la mia indifferenza.
Io sono viva, io sono vera e tu non sei riuscito a mutilare le mie ali.
Alzo gli occhi al cielo e sorrido, sei così insignificante ormai.
Alla fine sei morto, senza fare rumore.

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16 pensieri riguardo “Addio finale al narcisista perverso”

  1. No, lui scusa non lo chiedeva mai, piuttosto mi accusava di essere io la disturbata, ossessiva e di nonvolerti sapere amare in modo incondizionato… lui invece amava meglio e di più, diceva… che dovevo imparare e vivere le cose in modo “meno personale” …anche le bugie, i tradimenti ed i sotterfugi… ero troppo emotiva…. diceva. Perciò non si scusava mai… anzi, dovevo farlo io… sempre.

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    1. anche gli psicopatici che chiedendo scusa lo fanno per strategia e non si scusano se non ne hanno bisogno, se non gli serve per tenere agganciata una preda che vuole fuggire . Forse tu non riuscivi ad allontanarti nonostante gli abusi così lui non aveva necessità di chiedere perdono .
      Nulla e ‘ vero in loro e tutto viene detto solo e quando ne hanno bisogno per raggiungere lo scopo

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  2. Io spero solo che non si avvicini mai più .. purtroppo conosce alcuni dei miei spostamenti e non posso evitare che veda le mie foto sui social network di amici comuni .. vivo con un po’ di paura .. vorrei che non avesse traccia di me, che non vedesse più nulla, ma per svariati motivi non glielo posso impedire in modo definitivo.
    Solo per me stessa sono riuscita a fare in modo di non vedere e sapere più nulla. Qualora dovessi incontrarlo, spero di riuscire ad essere più distaccata ed indifferente possibile. Vivo con l’ansia, la possibilità che arrivi quel giorno.

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  3. Anche io ho vissuto con un narcisista distruttivo per 30 anni ha lacerato la mia anima con tradimenti bugie e inganni.mi sentivo usata come un oggetto alternava momenti in cui mi lodava a momenti in cui mi offendeva con sottile sarcasmo e sadica ironia .per molto tempo ho creduto che fossi io quella sbagliata e per molto tempo mi sono sentita sola e vuota prigioniera di un incantesimo malvagio .ma sono riuscita a fuggire dal castello dorato dopo che tutte le illusioni sono crollate.oggi lotto tutti i giorni per non pensare al mio passato e per appropriarmi della mia vita.

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  4. Forse sono un narcisista..non ne sono ancora convinto, ma sto cercando la verità . Mi sto documentando sull’argomento e se avessi la possibilità economica cercherei un bravo psicologo.
    Potrebbe essere anche una reazione difensiva la mia, ma ho tratto delle riflessioni da quello che ho letto, in modo particolare dagli articoli di vari psicologi.
    Ho notato che nella freddezza professionale il narcisista é descritto come un criminale senza un identità,ne anima, ne emozioni, ne sentimenti: è un animale in definitiva. Non sono un dotto ma mi chiedo se alla pari di studi di patologia fisica non considerare le cause che hanno sviluppato la patologia stessa non sia un crimine peggiore. Questo non per diminuire le gravi responsabilità che hanno queste persone e i danni morali che possono aver perpretato, ma perché siano assimilati alla loro e alla nostra originaria costituzione: l’umano.
    Non mi permetto di giudicare quello che ho letto in questa lettera aperta , molto espressiva nel dolore e nei sentimenti contrastanti. Ma auspico che se la signora dovesse reincontrare quell’uomo che l’ha ferita gravemente abbia la capacità di guardare a quella persona con l’ empatia che gli è stata negata.

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    1. ci sono studi neurologici e psichiatrici e criminologici in tutto il mondo che tentano di spiegare l’origine e ad oggi si ritiene sia un insieme di cause genetiche e ambientali. Ogni vittima che esce dal labirinto possiede una forza difficilmente descrivibile, una capacità di fiutarli a distanza e la acquisita determinazione per fare in modo di non incontrare più il carnefice o se è costretta per la presenza di figli ad interagire, a rimanerne indifferente

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    2. Ciao Antonio,
      riferendomi alla tua ultima frase :”Ma auspico che se la signora dovesse reincontrare quell’uomo che l’ha ferita gravemente abbia la capacità di guardare a quella persona con l’ empatia che gli è stata negata”, io mi auguro che, invece, l’empatia la riservi ad altre persone.
      Forse nelle tue letture sull’argomento non hai colto il concetto fondamentale : è stata la nostra propensione all’empatia che ci ha fregato, tutte e tutti nel cadere in quella trappola ben preparata, nel credere a quella pantomima che è stata la relazione con personaggi del genere.
      Per cui, perdonami, io di sicuro se dovessi incontrarlo lo guarderei con indifferenza mista a compassione per la miseria della sua vita, non essendo in grado di provare niente, né gioia e né dolore.
      Qualunque sia la causa che l’ha portato ad essere anaffettivo, manipolatore, traditore, a trattare le persone come oggetti per raggiungere il proprio benessere momentaneo…se la curi da solo, come io mi sono tirata su da sola quando lui mi ha lasciato a terra, ferita, voltandomi le spalle.
      Poi, tra l’altro, lui (come la maggior parte dei narcisisti patologici) vive benissimo così, lasciando dietro di sé una scia di dolore che è incapace di comprendere perché non lo prova.
      Io l’ho perdonato ma non ho dimenticato e la mia empatia la regalo a chi la sa apprezzare.
      Un caro saluto.

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      1. Ok, ok…forse ho capito. Anzi con il tuo intervento mi sto convincendo che, pur avendo in parte come penso tutti, la componente narcisista o egocentrica, non ho niente a che vedere con una persona che non non si rende conto del male che compie. Continuerò a documentarmi sull’argomento, anche se temo di farmi suggestionare ancora.
        Qualcuno può indicarmi un film sull’argomento?

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  5. Io sono stata sposata con un narcisista. Adesso siamo separati. Mi ha fatto del male in ogni modo possibile. L’ho incontrato dopo qualche tempo in un locale e sono svenuta, lui e sua sorella non si sono neanche scomposti. Una persona che doveva sempre aver ragione e se io lo contraddicevo ero io a non capire, con me non si poteva parlare. Io per lui ero vecchia per avere due anni più di lui e l’avermi sposato era dimostrazione che mi amava. Non risolvevamo mai un problema, ma dovevamo andare avanti. Gelosia spropositata. Mi ha allontanato dai miei amici dicendomene di tutti i colori. Mi voleva allontanare dalla mia famiglia perché a Natale a mia suocera era stato detto usiamo portare ognuno qualcosa, dimostrazione di una mancanza di rispetto nei confronti di sua mamma. Madre, malata pure lei, con cui lui ha un rapporto morboso che mi ha eliminato dalla sua vita. Nel frattempo scopriamo che mia mamma ha un tumore maligno lui a me che dicevo sistemiamo andiamo a parlare con tua mamma e tu con la mia. Noooo… Per lui dovevamo andare avanti e fare un figlio. A mia mamma l’avrebbe chiamata quando avrebbe affrontato l’operazione e a mia mamma avrebbero dovuto pensarci gli altri non io, perché eravamo famiglia sempre non quando ci conveniva. Ha raggirato pure l’avvocato che gliele ha fatte passare tutte lisce. Io ho scoperto solo ora che si trattava di narcisismo. Mi sono sentita in colpa per aver distrutto un matrimonio del resto lui non mi voleva lasciare e voleva fare un figlio con me. Vi rendete conto di che essere? E poi dal momento che ha saputo sua mamma che io l’avevo lasciato, i primi giorni i cui me ne sono andata di casa lui sicuro di sé pensava sarei tornata, mi ha detto che non si sarebbe più potuto tornare indietro ed è scomparso. Grande uomo. Ed io ad impazzire, com’è possibile non capire. Ora so perché, questo da un po’ di pace, la colpa non è mia non avrei dovuto pensarlo neanche prima ma il narcisista ti logora e ti distrugge. Spero di risollevarmi ancora non riesco.

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  6. Trovo questa narrazione di una delicatezza, grazia e giustezza davvero rare. Solo un’anima sensibile ed elegante può descrivere tanto dolore ed odio con tale sensibilità … grazie per questa condivisione profonda…

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